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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

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"Date a Cesare quel che è di Cesare"

  Secondo le diverse versioni del racconto, alcuni personaggi decisero di mettere in difficoltà Gesù chiedendogli se gli Ebrei dovessero o meno rifiutarsi di pagare le tasse agli occupanti Romani. Nel   Vangelo secondo Luca   si specifica che, evidentemente attendendosi che Gesù si sarebbe opposto al tributo, essi intendevano «consegnarlo all'autorità e al potere del governatore», che all'epoca era   Ponzio Pilato   e che era responsabile della raccolta dei tributi. I   vangeli sinottici   raccontano che gli interlocutori si rivolsero a Gesù lodandone l'integrità, l'imparzialità e l'amore per la verità, poi gli chiesero se fosse o meno giusto per gli Ebrei pagare le tasse richieste da Cesare. Gesù, dopo averli chiamati ipocriti, chiese loro di produrre una moneta buona per il pagamento   e poi di chi fossero nome e raffigurazione su di essa; alla risposta che si trattava di Cesare, rispose «Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio» (il   Vang

Halloween? No Grazie, sono Cattolico

Tra i vari attacchi che la religione cristiana sta subendo vi è anche la festa di halloween che coincide con le nostre celebrazioni dei Santi. Importata dagli Stati Uniti assieme a molti film e spettacoli degradanti, sta dilagando anche nel nostro Bel Paese in cui vive il Vicario di Cristo. Il 31 ottobre, è una data importante non soltanto nella cultura celtica, ma anche nel satanismo. E’ uno dei quattro sabba delle streghe. I primi tre segnavano il tempo per le stagioni benefiche: il risveglio della terra dopo l’inverno, il tempo della semina, il tempo della messe. Il quarto sabba (31 ottobre) celebrava la fine della "stagione calda", del sole e l'inizio della "stagione delle tenebre e del freddo" della fame e della morte.  La celebrazione di halloween ha origini pagane e pone le sue radici nella civiltà Celtica. Infatti, gli antichi Celti, che vivevano in ciò che oggi è la Francia, l’Inghilterra, la Scozia, il Galles, celebravano la vigilia del nuovo anno, il

Halloween? No Grazie, sono Cattolico

Tra i vari attacchi che la religione cristiana sta subendo vi è anche la festa di halloween che coincide con le nostre celebrazioni dei Santi. Importata dagli Stati Uniti assieme a molti film e spettacoli degradanti, sta dilagando anche nel nostro Bel Paese in cui vive il Vicario di Cristo. Il 31 ottobre, è una data importante non soltanto nella cultura celtica, ma anche nel satanismo. E’ uno dei quattro sabba delle streghe. I primi tre segnavano il tempo per le stagioni benefiche: il risveglio della terra dopo l’inverno, il tempo della semina, il tempo della messe. Il quarto sabba (31 ottobre) celebrava la fine della "stagione calda", del sole e l'inizio della "stagione delle tenebre e del freddo" della fame e della morte.   La celebrazione di halloween ha origini pagane e pone le sue radici nella civiltà Celtica. Infatti, gli antichi Celti, che vivevano in ciò che oggi è la Francia, l’Inghilterra, la Scozia, il Galles, celebravano la vigilia del nuovo anno, il

I racconti di Gesù: La pecora smarrita

  La Parabola della pecora smarrita Dal Vangelo di Matteo Capitolo 18, Versetti 12-14 È venuto, infatti, il Figlio dell'uomo per salvare ciò che era perduto; così ci conforta Matteo quando narra che «Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che è smarrita? Se riesce di trovarla in verità io vi dico: si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è la volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si smarrisca». Esegesi parabola Di fronte a tale parabola, siamo sempre orientati a pensare che la "pecora smarrita" rappresenti il peccatore che si è allontanato dal Signore e il Signore la va a cercare, perché Gesù è venuto a riscattare i peccatori. Matteo ci stupisce perché ci dice che non è quella l'interpretazione corretta della parabola, perché la pecora smarrita rappresenta uno di quei piccoli che il Padre non vuole si smarriscan

I racconti di Gesù: I lavoratori della vigna

I lavoratori della vigna Dal Vangelo di Matteo Capitolo 20, Versetti 1-16 Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Accordatosi con loro per un denaro al giorno, lì mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente? Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella vigna. Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama i lavoratori e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i p

I racconti di Gesù : Perdonare dal cuore

  Lo schiavo senza misericordia Dal vangelo di Matteo Capitolo 18, Versetti 21-35 In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: "Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?" E Gesù gli rispose: "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette. A questo proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel

I racconti di Gesù : le parabole

Le Parabole sono dei racconti nei quali Gesù ha raccontato Dio, i sentimenti di Dio, la volontà di Dio, utilizzando eventi che accadono tutti i giorni nel quotidiano. Prima di trattare le Parabole di Gesù occorre ricordare chi era Gesù. Un uomo nazareno chiamato Gesù, attraverso l'incarnazione, è entrato nella storia umana nella duplice veste di vero Dio e vero uomo. Lui, depositario della perfetta conoscenza di Dio, non ha voluto consegnare questa conoscenza in modo teorico, affinché tutto fosse acquisito solo a livello mentale, ma ci ha comunicato lo Spirito di Dio. La sua non fu una missione sociale per eliminare la povertà, perché i poveri sono rimasti. Non è venuto per eliminare le malattie perché, nonostante le moltissime guarigioni, queste sono rimaste. Non è venuto a liberarci dal Demone perché, pur avendo eseguito molte liberazioni, il Serpente Antico è rimasto. Il ministero messianico di Gesù era la proclamazione del Regno di Dio. Quando Gesù è entrato nel mondo, il popol

Il Santo di oggi: GIOVANNI XXIII (1881-1963)

ANGELO GIUSEPPE RONCALLI nacque a Sotto il Monte, diocesi e provincia di Bergamo, il 25 novembre 1881. Venne battezzato lo stesso giorno, quartogenito di tredici figli. In parrocchia, sotto la guida dell'ottimo don Francesco Rebuzzini, ricevette una indelebile impronta ecclesiastica che l'avrebbe sorretto nelle difficoltà e animato nelle imprese apostoliche. Ricevuta la Cresima e la prima Comunione nel 1889, entrò nel Seminario di Bergamo nel 1892, dove rimase per gli studi classici e filosofici fino al secondo anno di teologia. Giovanetto quattordicenne iniziò la stesura degli appunti spirituali che lo accompagneranno, con diverse modalità, fino alla morte, e che sono raccolti nel Giornale dell'anima. La pratica della direzione spirituale assidua ebbe qui il suo inizio. Il 1° marzo 1896, il padre spirituale del Seminario di Bergamo, don Luigi Isacchì, lo ammise nell'Ordine Francescano Secolare di cui professò la Regola il 23 maggio 1897. Dal 1901 al 1905 fu alunno del

Pensiero dei Santi: RESPONSABILITÀ DEI PREDICATORI

Senso di responsabilità nel ministero. Sentiamo cosa dice il Signore nell'inviare i predicatori: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe, perché mandi operai per la sua messe!» (Mt 9, 37-38).Per una grande messe gli operai sono pochi; non possiamo parlare di questa scarsità senza profonda tristezza, poiché vi sono persone che ascolterebbero la buona parola, ma mancano i predicatori. Ecco, il mondo è pieno di sacerdoti, e tuttavia si trova di rado chi lavora nella messe del Signore; ci siamo assunti l'ufficio sacerdotale, ma non compiamo le opere che l'ufficio comporta. Riflettete attentamente, fratelli carissimi, su quello che è scritto: «Pregate il padrone della messe, perché mandi operai per la sua messe». Pregate voi per noi, affinché siamo in grado di operare per voi come si conviene, perché la lingua non resti inceppata nell'esortare, e il nostro silenzio non condanni presso il giusto giudice noi, che abbiamo assunto l'

Storia di un Santo : San Francesco d'Assisi

1181-82 : nasce in Assisi Francesco da Pietro di Bernardone e madonna ‘Pica’. Al momento della nascita il padre è in viaggio d'affari in Francia. Al battesimo il bambino viene chiamato Giovanni, ma il padre, rientrato dal suo viaggio, volle chiamarlo Francesco. 1202 : Francesco combatte per Assisi contro Perugia e viene catturato nella battaglia di Collestrada, in cui Perugia riporta la vittoria. Rimarrà nelle terribili prigioni di Perugia per circa un anno. 1204 : Riscattato dalla prigionia dal padre, torna ad Assisi segnato dalla malattia. Al termine di un lungo periodo di convalescenza, decide di recarsi in Puglia, per combattere sotto la guida di Gualtiero di Brienne ma, giunto a Spoleto, in seguito ad una visione misteriosa, capovolge i suoi progetti e torna in Assisi. 1205 : Il ventiquattresimo anno segna anche l’inizio della sua conversione: l’abbandono degli amici, della giovinezza spensierata; una vita di più intensa preghiera; l’incontro e il bacio al lebbroso; L’inco

Il Perdono di Assisi

L’indulgenza di Assisi comunemente conosciuta come il “Perdono di Assisi”, fu concessa nel 1216 da Onorio III ai i fedeli su richiesta di S. Francesco. In realtà nelle Fonti Francescane, non abbiamo nessun riferimento né storico né agiografico circa il perdono di Assisi, non ne parla né Tommaso da Celano né S. Bonaventura. È il Diploma di Teobaldo talora indicato anche con il nome di Canone  teobaldino, il principale documento storico relativo alla concessione dell’indulgenza. È chiamato così perché fu redatto dal francescano e vescovo di Assisi Teobaldo, fu emanato dalla curia vescovile assisana il 10 agosto 1310. Secondo questa fonte nella notte del luglio del 1216 mentre il santo era in preghiera nella chiesa della Porziuncola, ebbe una visione di Gesù e della Madonna circondati da una schiera di angeli. Questi gli chiesero quale grazia desiderasse avendo tanto pregato per i peccatori, il santo rispose domandando che fosse concesso il perdono completo di tutte le colpe a coloro che