Secondo le diverse versioni del racconto, alcuni personaggi decisero di mettere in difficoltà Gesù chiedendogli se gli Ebrei dovessero o meno rifiutarsi di pagare le tasse agli occupanti Romani. Nel Vangelo secondo Luca si specifica che, evidentemente attendendosi che Gesù si sarebbe opposto al tributo, essi intendevano «consegnarlo all'autorità e al potere del governatore», che all'epoca era Ponzio Pilato e che era responsabile della raccolta dei tributi. I vangeli sinottici raccontano che gli interlocutori si rivolsero a Gesù lodandone l'integrità, l'imparzialità e l'amore per la verità, poi gli chiesero se fosse o meno giusto per gli Ebrei pagare le tasse richieste da Cesare. Gesù, dopo averli chiamati ipocriti, chiese loro di produrre una moneta buona per il pagamento e poi di chi fossero nome e raffigurazione su di essa; alla risposta che si trattava di Cesare, rispose «Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è...
L’indulgenza di Assisi comunemente conosciuta come il “Perdono di Assisi”, fu concessa nel 1216 da Onorio III ai i fedeli su richiesta di S. Francesco.
In realtà nelle Fonti Francescane, non abbiamo nessun riferimento né storico né agiografico circa il perdono di Assisi, non ne parla né Tommaso da Celano né S. Bonaventura. È il Diploma di Teobaldo talora indicato anche con il nome di Canone
teobaldino, il principale documento storico relativo alla concessione dell’indulgenza. È chiamato così perché fu redatto dal francescano e vescovo di Assisi Teobaldo, fu emanato dalla curia vescovile assisana il 10 agosto 1310.
Secondo questa fonte nella notte del luglio del 1216 mentre il santo era in preghiera nella chiesa della Porziuncola, ebbe una visione di Gesù e della Madonna circondati da una schiera di angeli. Questi gli chiesero quale grazia desiderasse avendo tanto pregato per i peccatori, il santo rispose domandando che fosse concesso il perdono completo di tutte le colpe a coloro che confessati e pentiti, visitassero la Porziuncola.
La richiesta fu esaudita, a patto che si rivolgesse al Papa per richiederne l'istituzione. Il mattino seguente S. Francesco insieme a fr. Masseo si recarono a Perugia per incontrare Onorio III, per esporre la richiesta dell'indulgenza. Le sue argomentazioni ebbero la meglio sui dubbi e le perplessità del Papa, che ne accolse la richiesta. Pertanto il penitente che avendo ottemperato alle condizioni previste per ottenere l’indulgenza, sarebbe stato liberato “dalla colpa e dalla pena in cielo e in terra, dal giorno del battesimo al giorno e all'ora dell'entrata in questa chiesa”: nasce il “Perdono di Assisi” o “indulgenza della Porziuncola”.
Per non sminuire il luoghi della Terra Santa e delle chiese romane, si giunse al compromesso che tale indulgenza venisse concessa un giorno soltanto “dai primi vespri, compresa la notte, fino ai vespri del giorno seguente” ogni anno il 2 agosto.
Il Perdono d'Assisi e si diffuse dalla seconda metà del XIII secolo fino ad oggi, crescendo sempre più di importanza. Nel corso del tempo l'indulgenza fu estesa prima a tutte le chiese francescane, successivamente a quelle parrocchiali, restandone comunque immutata la data e la denominazione.
Nondimeno Assisi e le basiliche di S. Francesco e S. Maria degli angeli sono rimaste le mete privilegiate dei pellegrini per lucrare l'indulgenza del 2 agosto, dove la ricorrenza religiosa vi è celebrata con la dovuta solennità ogni anno.
Per ottenere l'indulgenza plenaria un fedele completamente distaccato dal peccato anche veniale, deve:
1. Confessarsi per ottenere il perdono dei peccati;
2. Fare la comunione eucaristica per essere spiritualmente unito a Cristo;
3. Pregare secondo le intenzioni del Papa per rafforzare il legame con la Chiesa, recitando almeno Padre nostro, Ave Maria e Gloria al Padre;
4. Recitare il Credo e il Padre nostro;
5. Visitare una chiesa o oratorio francescano o in alternativa, una qualsiasi chiesa parrocchiale.
La confessione e la comunione possono essere fatte anche alcuni giorni prima o dopo le date previste, nell'arco di una o due settimane. La visita e la preghiera è opportuno che siano fatte lo stesso giorno, infine l'indulgenza plenaria può essere richiesta una volta al giorno, per sé o per i defunti.
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