Secondo le diverse versioni del racconto, alcuni personaggi decisero di mettere in difficoltà Gesù chiedendogli se gli Ebrei dovessero o meno rifiutarsi di pagare le tasse agli occupanti Romani. Nel Vangelo secondo Luca si specifica che, evidentemente attendendosi che Gesù si sarebbe opposto al tributo, essi intendevano «consegnarlo all'autorità e al potere del governatore», che all'epoca era Ponzio Pilato e che era responsabile della raccolta dei tributi. I vangeli sinottici raccontano che gli interlocutori si rivolsero a Gesù lodandone l'integrità, l'imparzialità e l'amore per la verità, poi gli chiesero se fosse o meno giusto per gli Ebrei pagare le tasse richieste da Cesare. Gesù, dopo averli chiamati ipocriti, chiese loro di produrre una moneta buona per il pagamento e poi di chi fossero nome e raffigurazione su di essa; alla risposta che si trattava di Cesare, rispose «Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è...
L’acqua e lo Spirito

Colui che è dappertutto e non manca in nessun luogo, colui che gli angeli non possono comprendere e gli uomini non possono vedere, si accosta a ricevere il battesimo di spontanea volontà. Ed ecco, gli si aprono i cieli e risuona una voce che dice: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto» (Mt 3, 17).
Colui che è amato genera amore e la luce immateriale fa nascere una luce inaccessibile. Questi è colui che fu chiamato figlio di Giuseppe ed è il mio unigenito nella natura divina.
"Questi è il mio Figlio prediletto": prova la fame, egli che nutre un numero infinito di creature; è affranto dalla stanchezza, egli che ristora gli affaticati; non ha dove posare il capo, egli che tutto sostiene nelle sue mani; soffre, egli che guarisce ogni sofferenza; è schiaffeggiato, egli che dona al mondo la libertà; è ferito al costato, egli che ripara il costato di Adamo.
Ma, vi prego, prestatemi molta attenzione: voglio ritornare alla fonte della vita e contemplare la sorgente di ogni rimedio.
Il Padre dell’immortalità inviò nel mondo il Figlio e Verbo immortale, che venne tra gli uomini per lavarli nell’acqua e nello Spirito, e, per rigenerarci nell’anima e nel corpo alla vita eterna, insufflò in noi lo Spirito di vita e ci rivestì di un’armatura incorruttibile.
Se dunque l’uomo è divenuto immortale, sarà anche dio. Se nell’acqua e nello Spirito Santo diviene dio attraverso la rigenerazione del battesimo, dopo la risurrezione dai morti viene a trovarsi anche coerede di Cristo.
Perciò io proclamo come un araldo: Venite, tribù e popoli tutti, all’immortalità del battesimo. Questa è l’acqua associata allo Spirito Santo per mezzo del quale è irrigato il paradiso, la terra diventa feconda, le piante crescono, ogni essere animato genera vita; e per esprimere tutto in poche parole, è l’acqua mediante la quale riceve vita l’uomo rigenerato, con la quale Cristo fu battezzato, nella quale discese lo Spirito Santo in forma di colomba.
Chi scende con fede in questo lavacro di rigenerazione, rinunzia al diavolo e si schiera con Cristo, rinnega il nemico e riconosce che Cristo è Dio, si spoglia della schiavitù e si riveste dell’adozione filiale, ritorna dal battesimo splendido come il sole ed emettendo raggi di giustizia; ma, e ciò costituisce la realtà più grande, ritorna figlio di Dio e coerede di Cristo.
A lui la gloria e la potenza insieme allo Spirito santissimo, benefico e vivificante, ora e sempre, per tutti i secoli. Amen.
Sant’Ippòlito, sacerdote
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