Secondo le diverse versioni del racconto, alcuni personaggi decisero di mettere in difficoltà Gesù chiedendogli se gli Ebrei dovessero o meno rifiutarsi di pagare le tasse agli occupanti Romani. Nel Vangelo secondo Luca si specifica che, evidentemente attendendosi che Gesù si sarebbe opposto al tributo, essi intendevano «consegnarlo all'autorità e al potere del governatore», che all'epoca era Ponzio Pilato e che era responsabile della raccolta dei tributi. I vangeli sinottici raccontano che gli interlocutori si rivolsero a Gesù lodandone l'integrità, l'imparzialità e l'amore per la verità, poi gli chiesero se fosse o meno giusto per gli Ebrei pagare le tasse richieste da Cesare. Gesù, dopo averli chiamati ipocriti, chiese loro di produrre una moneta buona per il pagamento e poi di chi fossero nome e raffigurazione su di essa; alla risposta che si trattava di Cesare, rispose «Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è...
Il sabato è stato fatto per l’uomo. Fermiamoci qui. E' questa la prima affermazione di Gesù a difesa dei suoi discepoli che, passando fra i campi di grano, si son messi a raccogliere le spighe; cosa proibita per la legge giudaica. Di sabato infatti non si può lavorare. Ma il sabato è fatto per l’uomo, ribadisce Gesù. Lo ha creato Dio, il quale riposandosi il settimo giorno ha configurato la settimana con un giorno di riposo. Quel riposo va a custodire l’uomo dalle fatiche degli altri giorni. E’ un giorno provvidenziale. Per gli ebrei è il sabato, per i mussulmani il venerdì e per noi cristiani è la Domenica. E’ comunque un giorno della settimana che Dio ci ha donato per liberarci dalla tentazione dell’onnipotenza. Infatti l’uomo che pretende di lavorare più di Dio manifesta una volontà latente di dominio sul tempo, sulle cose e sugli altri. L’uomo che non sa godersi il riposo è certamente affetto da manie di controllo. Non si fida più della provvidenza, non sa rilassarsi, non sa concedersi spazi di gratuità. Ed è proprio per custodire l’uomo da tutte queste terribili tentazioni che Dio ha fatto il sabato e lo ha imposto nel suo Decalogo. Il sabato ci salva dal nostro delirio di onnipotenza. E’ liberante.
Eppure, paradosso dei paradossi, i farisei e i detentori della legge, hanno fatto del sabato una gabbia per l’uomo. Impedendogli di fare qualsiasi cosa, invece di liberarlo lo hanno di nuovo imprigionato. Ma sentite, non succede così anche oggi? La domenica, il riposo, la vacanza il cui termine deriva da vacuum, ossia vuoto, viene opportunamente riempito da logiche commerciali che travisano il senso del riposo e costringono l’uomo ad un lavoro infinito. Quindi, "molto spesso basta scrollarsi di dosso la zavorra delle solite minutaglie quotidiane per liberare ciò che giace sotto, soffocato: cioè la consapevolezza profetica, il senso di un legame radicato con il mondo, una gioia di vivere prossima all’estasi".
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