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"Date a Cesare quel che è di Cesare"

  Secondo le diverse versioni del racconto, alcuni personaggi decisero di mettere in difficoltà Gesù chiedendogli se gli Ebrei dovessero o meno rifiutarsi di pagare le tasse agli occupanti Romani. Nel   Vangelo secondo Luca   si specifica che, evidentemente attendendosi che Gesù si sarebbe opposto al tributo, essi intendevano «consegnarlo all'autorità e al potere del governatore», che all'epoca era   Ponzio Pilato   e che era responsabile della raccolta dei tributi. I   vangeli sinottici   raccontano che gli interlocutori si rivolsero a Gesù lodandone l'integrità, l'imparzialità e l'amore per la verità, poi gli chiesero se fosse o meno giusto per gli Ebrei pagare le tasse richieste da Cesare. Gesù, dopo averli chiamati ipocriti, chiese loro di produrre una moneta buona per il pagamento   e poi di chi fossero nome e raffigurazione su di essa; alla risposta che si trattava di Cesare, rispose «Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio» (il   Vang

Sulle orme di Gesù


Se ti accontenti solamente di ciò che il mondo materiale ti può offrire, oppure ti accontenti di come sei senza porti alcuna domanda, o ti trovi a tuo agio nelle ingiustizie, nell'immoralità, nella logica del più forte, ti consiglio di non perdere tempo e di ricercare altrove ciò che desideri.


Un mondo che cambia

Coloro che invece ricercano la vera gioia, il senso di appartenenza e tutti quei dinamismi spirituali per poter pervenire alla felicità qui possono trovare le loro risposte agli aneliti della loro anima, che è quel qualcosa che nasce dentro, dalle aspirazioni più profonde, dal desiderio di dare una risposta alle grandi e inevitabili domande: Chi sono? Da dove vengo? Dove vado?

È importante sapere se l'anima è immortale, se vi è un aldilà dopo la morte, se vi è un Dio che ci accoglie e ci giudica. Sì, La prospettiva di vincere l'infinito deve spingerci a giocare la nostra vita per vincere il magnifico premio di una felicità smisurata. Del resto frustrare le aspirazioni dell'anima, toglie il respiro all'uomo e lo porta a dibattersi nell'inseguimento di traguardi irraggiungibili.

Forse oggi abbiamo perso di vista l'essenziale, abbiamo trascurato la dimensione più profonda del senso di appartenenza e ci siamo ritrovati tra le mani un destino che pensiamo che non ci appartenga. Occorre allora scoprire le dimensioni di una verità che va oltre a quello che gli occhi vedono, ma che possiamo sentire sgorgare dal profondo del nostro cuore, una verità che non delude perché appartiene ad un'altra dimensione.

Ogni essere umano aspira a grandi cose, a ideali, a progetti che abbiano il respiro dell'eterno e dell'infinito, che facciano raggiungere quella pienezza umana dove la giustizia, l'uguaglianza, la fratellanza in una parola l'amore non è una chimera, ma una realtà palpitante che consente di aprire l'animo alle mete più sublimi, nella certezza che sono possibili e che sono l'unico approdo di chi vuole vivere.

Il credere è un'esigenza che deve nascere in ognuno di noi per poter accedere alla speranza, per ritrovare il coraggio di osservare l'abisso del nostro nulla, per poter credere in un mondo migliore e poter credere nell'amore integro e onesto.

È possibile un'esistenza priva di riferimenti e vuota di ideali? Evidentemente no, in quanto si è inevitabilmente indirizzati verso il fallimento. La fede in Dio è l'ultimo appiglio per non naufragare nel mare delle difficoltà, che prima o poi incontreremo, e dei disastri in un mondo che ci fa intravvedere un futuro oscuro, in cui poi l'eternità chiama in causa il senso della morte mettendo in crisi il significato della stessa esistenza umana. La morte ci svela la sua angosciante certezza impossibile da cancellare. L'uomo è fatto per amare ed essere amato e quindi non gli rimane che cercare il vero Amore in Dio, perché è in questo amore infinito e gratuito che trova la sua realizzazione e la sua salvezza.

Ogni essere umano è assetato di amicizia, di amore e in questo anelito di essere amato e accettato è innato il suo desiderio di infinito racchiuso nella profondità della sua essenza. Questa è la sua grandezza e il suo tormento. L'uomo è in cerca d'una felicità, d'un amore insaziabile di cui egli stesso ignora il contenuto esatto.

C'è in lui una zona di solitudine insuperabile, incomunicabile, una specie di povertà radicale, di vuoto che nessun possesso terreno, nessun riconoscimento umano potranno colmare; la rivelazione cristiana solleva un lembo di questo mistero. Questo desiderio non è forse un invito di Dio come amore che colma come bene supremo?.

Tu non immagini quale forza segreta, in apparenza soffocata puoi ravvivare nell'insaziabile bisogno di credere in Dio, che tutto può e vuole esaudirci. Se scopriremo l'amore di Dio, non potremmo che abbandonarci a Lui, senza avere più alcuna paura, nemmeno delle nostre miserie.

Essere cristiani è scoprire un modello o una morale che permette di incontrare il Cristo che viene a colmare la sete di essere amati e attraverso questo incontro fare un'esperienza di gioia autentica a livello del cuore, ossia quella zona profonda dell'animo dove la pace è sempre possibile, anche quando si è terribilmente colpiti nel corpo e delusi negli affetti. La forza che deriva dall'essere cristiani sta nella capacità di rispondere al bisogno insopprimibile di felicità e ai bisogni fondamentali della vita nella capacità di dare senso all'esistenza e far emergere quei valori come la fratellanza, la giustizia, la carità, la pace, il perdono, il rispetto e la lealtà.

Tutte cose umanamente condivisibili e pertanto da perseguire, tuttavia la natura umana ha racchiuso in sé l'egoismo, le concupiscenze che ostacolano il nostro successo: da soli difficilmente riusciremo a vincerle. Il porsi questi obiettivi non è una mera questione filosofica, ma una necessità per liberare il nostro cuore dalle impurità e permettergli di sperimentare tutto ciò che è connesso al vero amore.

Gesù ci ha fatto conoscere attraverso le sacre scritture che se vogliamo Esistere, Crescere, Realizzarci, Guarire ed Essere Felici non esistono scorciatoie o altre regole se non i "Dieci Comandamenti", dieci regole che si riassumono in una che è l'Amore. Invece dove possono condurci la superbia, l'avarizia, la lussuria, l'ira, l'invidia se non all'egoismo, alla cattiveria, ai soprusi, alle ingiustizie che provocano sofferenza, infelicità e solitudine? La scelta non è cosa di poco conto, in quanto si tratta di decidere il percorso agognato da molti per raggiungere la pace, la serenità e la gioia già da ora, e infine per aprire le porte all'eternità.

Molte sono le filosofie che promettono gioie irraggiungibili, che simili a miraggi si dissolveranno nel tempo. Gesù invece non chiede di aderire ad una filosofia ma ci chiede di metterci alla sua sequela. Lui stesso ha messo in pratica ciò che insegnava e dunque ci ha dimostrato che è possibile seguirlo.

Se cerchiamo veramente la via verso la felicità dobbiamo accettare l'invito di Gesù per testare che tutto ciò che ha promesso è vero, come lo testimoniano milioni di esseri di ieri e di oggi. Anche tu puoi fare questa esperienza accettando la proposta di Gesù e scoprirai che essere cristiani non è una scelta qualunque, ma è una scelta che può cambiare la vita.

Non sarai mai più solo, Gesù sarà accanto a tè per illuminare i tuoi passi, per consolarti nelle tribolazioni, per gioire nella tua gioia e per aiutarti nel cammino verso la vittoria su ogni catena umana. Anche la creazione tutta assumerà contorni diversi e ti ritroverai a camminare sui sentieri di questo mondo con altri fratelli che avranno fatto dell'amore puro, espressione dell'Amore di Dio, una ragione di vita. E il tuo orizzonte si aprirà su spazi infiniti.

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Pensieri dei Santi : " MOSTRIAMO A TUTTI IL NOSTRO AMORE PER DIO"

Riconosci l’origine della tua esistenza, del respiro, dell’intelligenza, della sapienza e, ciò che più conta, della conoscenza di Dio, della speranza del regno dei cieli, dell’onore che condividi con gli angeli, della contemplazione della gloria, ora certo come in uno specchio e in maniera confusa, ma a suo tempo in modo più pieno e più puro. Riconosci, inoltre, che sei divenuto figlio di Dio, coerede di Cristo e, per usare un’immagine ardita, sei lo stesso Dio! Donde e da chi vengono a te tante e tali prerogative? Se poi vogliamo parlare di doni più umili e comuni, chi ti permette di vedere la bellezza del cielo, il corso del sole, i cicli della luce, le miriadi di stelle e quell’armonia e ordine che sempre si rinnovano meravigliosamente nel cosmo, rendendo festoso il creato come il suono di una cetra? Chi ti concede la pioggia, la fertilità dei campi, il cibo, la gioia dell’arte, il luogo della tua dimora, le leggi, lo stato e, aggiungiamo, la vita di ogni giorno, l’amici

PENSIERI DEI SANTI : La devozione è possibile in ogni vocazione e professione

Nella creazione Dio comandò alle piante di produrre i loro frutti, ognuna «secondo la propria specie» (Gn 1, 11). Lo stesso comando rivolge ai cristiani, che sono le piante vive della sua Chiesa, perché producano frutti di devozione, ognuno secondo il suo stato e la sua condizione. La devozione deve essere praticata in modo diverso dal gentiluomo, dall’artigiano, dal domestico dal principe, dalla vedova, dalla donna non sposata e da quella coniugata. Ciò non basta; bisogna anche accordare la pratica della devozione alle forze, agli impegni e ai doveri di ogni persona. Dimmi, Filotea, sarebbe conveniente se il vescovo volesse vivere in una solitudine simile a quella dei certosini? E se le donne sposate non volessero possedere nulla come i cappuccini? Se l’artigiano passasse tutto il giorno in chiesa come il religioso e il religioso si esponesse a qualsiasi incontro per servire il prossimo come è dovere del vescovo? Questa devozione non sarebbe ridicola, disordinata e inammis

Il Demonio

L'eclissi del senso cristiano della vita, procede di pari passo con il tramonto di quella ragione che con la fede innalzava lo spirito umano verso la contemplazione della verità. La Chiesa, di fronte a un neo paganesimo che avanza, è rimasta la sola a contrastare il ritorno di passioni irrazionali e del pensiero ateo che nega l'esistenza di Dio per relegare l'uomo nell'esistere per un determinato tempo per poi disperdersi nel nulla. Il demone mostro spietato Gli uomini, in questo tempo, affermano di non credere all'esistenza di Satana ma poi, senza saperlo, cadono nelle sue spire, ne divengono seguaci e diffondono il suo Spirito Malefico in tutti i settori della vita umana. Non si conosce come agisce, altrimenti staremmo più attenti nell'operare e più vigili nel pensare perché lui, che è molto abile, è capace di far comprendere il male come un bene necessario. Satana, il Ribelle, il Corruttore, il Maledetto, con la sua lingua serpentina, è